Tutti i vari colori e disegni della pelliccia dei mammiferi sono determinati da alcuni geni che ne decidono la pigmentazione e quindi l’aspetto. Il pelo esattamente come la pelle si colora grazie a particolari molecole dette pigmenti, tanto maggiore è la loro concentrazione tanto più scuro è il colore.
Il gene colorpoint produce sulla pelliccia dei gatti un effetto alquanto bizzarro, il pigmento non si fissa uniformemente su tutta la pelliccia ma si concentra nelle zone più fredde del corpo, zampe coda muso e orecchie, creando così l’effetto “siamese”.
Il gene colorpoint, detto anche himalaiano per la sua provenienza, grazie alla pigmentazione non uniforme, permette di riscaldare le zone fredde del corpo (muso, coda, zampe) e garantire, per via del dorso candido, un ottimo effetto mimetico nella neve. Essendo inoltre la colorazione termosensibile il colore del manto cambia a seconda della stagione, in inverno il colore diventa molto più intenso mentre nel periodo estivo va a schiarirsi. Con il passare degli anni il colore del pelo tende a fissarsi, infatti i gatti anziani sono spesso visibilmente più scuri di quelli giovani.
Altro effetto di questo gene è il colore degli occhi, tutti i gatti a motivo colorpoint li hanno rigorosamente blu.
Un cucciolo colorpoint si riconosce sin dalla nascita, è infatti completamente bianco ma già nelle prime ore di vita inizia a scurire. Il ragdoll si presenta in tre varietà: colorpoint, mitted e bicolori, ossia tre possibili disegni del manto. Tali disegni possono essere nei vari colori, (seal blue chocolate lilac rosso crema e le varianti linx e tortie), la combinazione tra varietà e colori descrive quindi quello che sarà l’aspetto del gatto.
Alle tre varietà, riconosciute come standard di razza dalle associazioni feline, corrispondono in realtà 6 genotipi diversi (ossia 6 diversi possibili combinazioni genetiche). Tale anomalia deriva dal fatto che nella varietà “bicolore” vengono compresi quattro diversi tipi genetici; tutto questo accade poiché l’aspetto (fenotipo) dei 4 tipi di bicolori è simile, tuttavia il loro patrimonio genetico è profondamente diverso e si comporta in maniera differente nei vari accoppiamenti.
La varietà bicolor esiste in molte razze feline, tuttavia solo nel ragdoll viene richiesta la simmetria e l’equilibrio tra parti bianche e parti colorate.
Le varietà del ragdoll sono determinate dalla presenza (o assenza nel caso del colorpoint) di partizioni bianche nel manto del gatto. È opportuno sottolineare che il ragdoll è l’unica razza per la quale sono previste delle precise e rigorosissime disposizioni del bianco per le varietà.
genetica
Per capire meglio le caratteristiche della razza è necessario fare riferimento ad alcune nozini di genetica, per non annoiarvi troppo le abbiamo riassunte in questo documento pdf.
combinazioni colori base
Il colore nel Ragdoll è multifattoriale, ovvero determinato da più geni in combinazione tra loro: il gene responsabile della pigmentazione nel Ragdoll ha due alleli possibili: “B”=black, alternativo a “b”=brown (o chocolate), così come il gene “D”=densità, alternativo all’allele “d”=diluizione. In presenza di “D”(D,D – D,d) possono manifestarsi i colori Seal (B,B – B,b) e Chocolate (b,b). Invece in presenza di “d” in omozigosi (d,d) i colori che si possono manifestare sono il Blue (B,B – B,b) ed il Lilac (b,b).
(vedi tabella 1 – combinazioni colore)
combinazioni colore rosso
L’eventuale presenza del gene “O”=Orange fa manifestare il colore rosso, il quale merita una spiegazione più approfondita: il gene in questione è “X-linked”, come già detto legato al solo cromosoma X, quindi nel maschio (X,Y) se è presente (XO,Y) manifesta il colore Rosso, il quale maschera completamente il colore base (Seal o Chocolate) ed assume la colorazione Crema in presenza di diluizione (d,d) mascherando il Blue od il Lilac.
Nella femmina invece, avendo due cromosomi X, avviene la stessa cosa solo se “O” è presente in omozigosi (O,O), altrimenti (O,o) il Rosso (o Crema in presenza di diluizione) si manifesta insieme al colore base disponendosi in maniera del tutto casuale e dando vita ad una chiazzatura definita “squama di tartaruga” o “tortie”.
In rarissimi casi ciò può avvenire in maschi affetti da sindromi genetiche con anomalie cromosomiche (X,X,Y) i quali sono comunque sterili. Nulla chiaramente accade con “o” in omozigosi (o,o).
Ricapitolando, quindi, i colori del Ragdoll sono quattro di base (Seal, Chocolate, Blue, Lilac), più Rosso e Crema, e quattro possibili combinazioni di Tortie (Seal-Rosso, Chocolate-Rosso, Blue-Crema, Lilac-Crema).
(vedi tabella 2 – combinazioni colore rosso)
combinazioni linciatura
Ma non finisce qui, poiché l’eventuale presenza di Agoutì (A,A – A,a) determina la manifestazione di “linciatura” (detta Lynx o Tabby) che si adatta ad ognuno dei colori sopra descritti.
(vedi tabella 4 – linciatura)
combinazioni dei pattern
Per completare questa carrellata di varietà dobbiamo necessariamente affrontare la caratteristica che, forse più dei colori, caratterizza i vari Ragdoll: il pattern (disegno del mantello).
Il Ragdoll si presenta in tre varietà (Colorpoint, Mitted, Bicolor) che si manifestano in base alla combinazione degli alleli del gene responsabile della distribuzione degli spot di bianco (White Spotting che è diverso dal gene white “W” responsabile del mantello completamente bianco non albino) descritti con le lettere s, sm, S.
La varietà Colorpoint senza disegni particolari di bianco si manifesta con “s” in omozigosi (s,s); il Mitted (guanti anteriori e calzini posteriori bianchi) si manifesta con la combinazione codominante “s,sm” mentre il Bicolor, che si presenta con una sorta di “V” rovesciata sul muso e zampe bianche, si manifesta con diverse combinazioni genotipiche: “sm,sm” (definito High-Mitted), “S,s” (True Bicolor), “S,sm” (Mid-High-White) e “S,S” (High White o Van).
(vedi tabella 3 – pattern)
Considerando i sei colori (più le quattro combinazioni Tortie), i tre pattern e l’Agoutì, si ottengono ben 36 diverse varietà per i maschi ed addirittura 60 per le femmine!